Ho deciso di optare per un titolo politically correct, perché scrivere cicciabomba mi pareva
scortese. Che dalla letteratura del XIII secolo abbiamo imparato voler dire non
nobile.
Scusate, è la prima pausa dallo studio che posso prendermi
dopo cena dopo circa tre settimane e mi sembra così strano non dover dare a
tutto un senso allegorico.
Oggi, dopo più di venti giorni di silenzio molto sofferto,
voglio parlarvi della corsa. E ho deciso di dare una sfumatura adiposa alla mia
riflessione perché tendenzialmente una magra che odia la corsa, a correre non
ci va. Perché non ne ha bisogno. Mentre se l’astio è provato da una grassa, la
situazione prende dei risvolti completamente diversi. La grassa può scegliere
se rimanere grassa o andare a far rimbalzare i suoi maniglioni antipanico in un
parco possibilmente nascosto. E dunque non è che possa troppo permettersi di
fare la schizzinosa.
Ah, e mi sono dimenticata di fare un’osservazione:
generalmente alla stronza magra correre piace pure. Ma vedi quanti schiaffi ti
do, che torni sul divano anche tu a svuotarti il tubo di Oreo direttamente in
bocca.
Ma smettiamola con tutti questi giri di parole: non potrei
parlare di queste cose, se non le avessi sperimentate sulla mia pelle.
Io amo alla follia farmi i chilometri sudando come una vacca
da latte.
No. A me fa schifo.